mercoledì, maggio 31

E l'astronauta no?

La statistica mi annoia.
L'università mi annoia.
Il fuoco sacro dei primi due anni se n'è andato a farsi benedire, in questo rettilineo finale in cui le motivazioni sono zero e si tratta solo (solo?) di finire la tesi (tra l'altro, sarà il caso di mettercisi un po' seriamente).
Il problema (problema?) è che la vita senza fare un kazzo è troppo bella! Non è che non faccia proprio niente, in realtà, anzi, ne faccio parecchie, ma manca l'obiettivo centrale (quello che è stata prima la scuola, e ora l'università). Come dire, non ho veri obblighi. Non mi era mai successo prima, tranne che in vacanza...e non penso che sarò mai in grado di "tornare indietro" al mio modo precedente di vederla e viverla.


Secondo voi si può campare di teatro?
Mi piacerebbe proprio, kazzarola.
In realtà, mi piacerebbe fare un sacco di cose, da grande:
l'attore (di teatro o di cinema, o di tv)
lavorare in tv (presentatore, autore, vj)
lavorare in radio
fare il comico
il giornalista
il musicista (di un sacco di tipi diversi)
lo statistico (alla fine, perché no?), in particolare progettare indagini o fare analisi dei dati
lavorare in università
lo scrittore
il fumettista (ma solo sceneggiatore)
fondare qualcosa (qualsiasi cosa, un giornale, un'associazione, una città, ma non credo che Fondatore sia un mestiere)
lo sbirro (davvero!)
l'insegnante di liceo (questa non me la toglierò mai mi sa)
e sicuramente ne sto scordando qualcuna.

Cosa diventerò?
In che parte dipenderà dalle mie scelte, e in che parte dalle scelte degli altri e dal Caso? Sarò in grado di cogliere l'attimo, se mi passerà davanti? Sarò in grado di procurarmelo, l'attimo?

"I buoni strateghi sanno sfruttare le oppportunità
i grandi strateghi se le creano"

Mi sento un po' apatico.

Qualche spritz con le paladine mi risolleverà.
Buon mercoledì, bestiacce.
Oggi ho sentito una canzone dimeticata da un po': Mielato, di Patrizia Laquidara
"mi hai seminata di baci e seppellita
tra le tue dita di seta mi hai tradita
(niente non fa quasi niente)"

martedì, maggio 30

Il mio amico alex

Ah ah!
Ci siete cascati.
Pensavate già a un post finalmente normale (o quantomeno leggero) in cui vi parlo di qualche mio amico d'infanzia, e invece.
E invece vi parlo di quel bell'uomo che è alessandro baricco, che propriamente leggero non è, e di cui ho ieri terminato l'ultimo romanzo, che si chiama Questa storia, e che per piacermi mi è piaciuto ma per capirlo pure mi sa che dovrò rileggermelo qualche altra volta. Comunque, quello che voglio fare è tentare l'impresa di descrivervi lo stile di quest'uomo.
Fondamentalmente, secondo me, il signor baricco parla di: inevitabilità, destino, perfezione, definitività. Il destino avvolge tutti i suoi personaggi, ultimo, gould, novecento, è nella giacca troppo lunga di pehnt e soprattutto (lì esplicitamente) nel villaggio del western di shatzy shell. Un po' ovunque, insomma. I personaggi di baricco nascono portandosi dentro il loro destino, ne prendono gradualmente consapevolezza (o ce l'hanno fin dal principio), e mai gli si ribellano: la loro è una discesa - appunto, inevitabile, e da essi percepita come tale - verso ciò che deve accadere, e non può essere diversamente. Un posto per morire, un tradimento, una fuga, un ritorno: tutto è nel destino, e i personaggi lo sanno, e - pare - consapevolmente, rendono il proprio fato reale, lo attuano. E tutto questo avviene nella ricerca della perfezione, dell'eternità nello stile: mai gesti di troppo, mai parole di troppo. Ci sono un sacco di Sempre e un sacco di Mai (ecco la definitività), di persone che se ne vanno senza voltarsi (sarebbe inutile, e meno poetico, voltarsi), di persone che con due parole ("Niente veranda")descrivono un'anima, persone che sono la perfezione, intesa come assenza di superfluo, in ciò che dicono e ciò che fanno. Leggendo baricco, non mi è mai (credo) capitato di incontrare una parola stonata, una che avrei voluto togliere, aggiungere o modificare. E a proposito della definitività, dell'aura eroica (quasi sacra, ma mai più che umana) che avvolge i propri personaggi (anche i mediocri sono eroici, forse i più eroici), della limpidezza del tutto, capita spesso che nel mare del Sempre e del Mai, succeda che per una volta, e non di più, il personaggio agisca diversamente, faccia l'opposto di ciò che generalmente fa, per una rivelzione, per una concessione, perché così deve essere, e sono momenti - davvero - indimenticabili, dove è chiaro che il personaggio non farà mai più quel gesto, dopo di quello ritornerà il mare di sempre e di mai, e così quell'unica diversità sarà eroica, e scintillante, ed eterna. Mentre altri personaggi per sempre restano uguali a se stessi, e altri, dopo il cambiamento, cambiano definitivamente, e anche questi, comunque, tutti, sono opere d'arte, sono ricerca della perfezione, sono sfavillanti, e sono eroi.
Un libro di baricco è in realtà un quadro, secondo me, non tanto in termini di bellezza quanto perché una volta letto pare veramente di poterlo vedere tutto in un solo momento, un affresco di esistenze, un fotogramma che da solo raccoglie infinite vite mescolate nelle loro traiettorie luminose, dal loro inizio alle loro splendenti conclusioni.
Non penso esista qualcosa che dia le stesse sensazioni.
A proposito: tutto sto mare di cose che ho trovato in baricco non viene da un'analisi razionale (o almeno, questa è secondaria). Leggere baricco è in realtà per me imparare,
moltissimo
della vita, dello stile, dell'arte.
Ma soprattutto
è pura

pura


Emozione.

(mi dà i brividi, kazzarola)

Oggi imbroglio, ma tanto il blog è mio e faccio quello che mi pare: sentitevi Following, dei Chungking (mi pare); non l'ho ancora ascoltata, oggi, ma credo che lo farò, dato che il cielo continua ad essere nuvolo e anche il mio umore un po' lo è. E' un pezzo strappalacrime (almeno, a me le strappa) soprattutto per chi ha visto la seconda stagione di nip/tuck e si ricorda a che scena faceva da colonna sonora.

Ciao bastardelli.

lunedì, maggio 29

She comes from bologna

Ciao miei amici bastardi, sia onesti che disonesti.
Sono stato un po' assente, lo so. Un torneo di beach a bibione, con bissa mauro robbi fede e laura. Un finesettimana, detesto i superlativi ma concedetemelo, bellissimo. Al di là del semplice "ci voleva". Proprio un bel gruppo, preciso nella sua composizione, tra (troppo) alcol, schifezze (panbauletto e nutella a tuttel'ore), troppo cibo ("stasera dobbiamo finire tutto!") e il parkour per smaltirlo, gli immancabili tormentoni (le crostatine di bissa, ho seta / ho fama, il paulismo!), e il solito umorismo surreale (mamma, non sei un vero uomo!) che ci contraddistingue e che me fa scialà.
Non so, cerco di scriverne più approfonditamente, ma proprio non mi viene. Un po' è per pigrizia, ovviamente, ma in questo momento, non riesco proprio a rendervi l'idea. Solo, è stata una vacanza vera, con il clima della vacanza, gli odori della vacanza. E vivendola mi sono reso conto che era da parecchio che non ne vivevo una del genere, almeno al mare, e in particolare sono contento di esserci andato proprio con questa gente qui. Proprio contento, ecco.

E' una giornata bastarda, bastardi, il cielo è nuvolo, il mio umore pure.
Non mi resta che consigliarvi, inevitabilmente la colonna sonora della vacanza, l'abbiamo sentita un milione di volte, anche oggi, ma non siamo ancora stanchi: allora beccatevi Shakira e la sua Hips don't lie, con le sue trombe festaiole e le sue frasi equivocabili (she comes from bologna?), e per tre minuti sentitevi in vacanza.

Ah mi è venuta in mente una cosa, un saluto:
braccio sinistro disteso lungo il corpo
braccio destro lo stesso, ma con l'avambraccio in avanti
mano destra aperta
(la stessa posizione deve averla l'altro)
guardandosi negli occhi,
chiudere il pugno.
Poi, tirare su l'avambraccio, rapidamente.
Credo venga da un film, sta cosa, anche da un film scemo, se non ricordo male, che ho visto secoli fa, ma me la ricordo ancora, e mi piace. E' una cosa molto intima ma non prevede il toccarsi. Mi piace.
Ciao bystyrdy (chi indovina la citazione vince un bacino)

mercoledì, maggio 24

Urla

Io voglio che la gente si incazzi.
Con me, intendo.
Almeno, quando faccio qualcosa che non, quando dico qualcosa che non.
Kazzo!
Urlatemi!
Dio,
non penso di avere mai ricevuto serie urla in faccia.
Voglio dire, in media la gente
o tace
o prova rancore
o fa un po' la vittima
o altro del genere,
e in generale
lascia che le cose
scivolino.

Kazzo!
Voglio prendermi le parole vere, voglio che tirate fuori le palle!
Voglio un dialogo vivo, per dio.
Non il solito.
Il solito no, vi prego.
Ma così, eh, anche solo tanto per cambiare, io ti faccio uno sgarro, io mi allontano, io ti faccio qualcosa che non ti piace: vieni da me, dimmi Stronzo, dimmi quello che pensi, dimmi quello che vorresti, butta fuori tutto, per piacere, per piacere, per piacermi.
Mi piacerai, se m'urlerai Stronzo, se serve.
Non lasciarmi addormentare,
non lasciarmi scivolare.
Svegliati, svegliami!

Sarà la persona che più rispetterò, quella che mi farà così, al di fuori delle convenzioni, dei sensi di colpa, dei peccati e dei peccatori. La persona trasparente. Porka vacca, mi pare una cosa talmente semplice.

Eppure anch'io,
mi sa che sto solo agli inizi.


La canzone di oggi non c'entra niente col post, ma vi avevo anticipato che mettevo solo quello che effettivamente ascoltavo nella giornata. Allora stasera mettetevi alla finestra, bastardi, anche se piove, guardate il cielo e sentitevi Giorgia che canta Infinite volte. E pensate a quanto dev'essere dolce, una vita semplice.

lunedì, maggio 22

Manca musica

In questo blog c'è poca musica.
Il che è un delitto, o è quantomeno irragionevole.
Quindi mi impegno a scrivervi il titolo di una canzone che sto ascoltando per ogni intervento (ma che sto ascoltando in questi giorni, non i pezzi che mi piacciono in generale, che non saprei neanche da dove cominciare), così magari ve la scaricate e ve la smettete di ascoltare solo le solite schifezze pop che vi sentite, bastardi. Come dite? Ah già, anche quello che vi consiglio io saranno schifezze pop. E vabbè.
Si comincia con un pezzo strapop degli anni 70:
Love will keep us together
di Captain and Tennille
(che credo sia pure la colonna sonora di qualcosa...)
Di solito i miei gusti sono un po' più raffinati, ma in questi giorni lo trovo veramente irresistibile...

...will keep us togeeeeeeeether!

Una serata con lady g

Ciao bamboli e bambole,
ieri sera: prato con giulia.
La quale "doveva parlarmi".
Io con la scaramanzia che mi contraddistingue, oltre che una scarsa voglia di illudermi e disilludermi, non mi aspettavo niente di che.
E invece...
no dai scherzavo, e invece niente.
Cioè, abbiamo solo parlato del nostro rapporto, di come è cambiato da quel giorno lì e perché e così via.
Comunque sia, parlare con quella donna lì mi fa bene.
Ma non lo realizzo subito, e tanto meno prima (infatti in realtà non ci vediamo così tanto, escludendo il teatro): lo realizzo quando torno a casa. Che ho avuto un po' una svegliata, un po' una badilata (però dolce eh), una mezz'ora di caricabatterie.
Insomma, questa donna qui mi fa bene.
E insomma, io non sono innamorato, probabilmente (e gliel'ho detto pure a lei) è più un "innamoramento razionale", o, per dirla meglio, il fatto che ci troviamo bene insieme (il che è reciproco, pare)

(oltre al fatto ch'è carina da morire)

mi porta a immaginare qualcosa di più, insomma, ho una bella immagine in testa di come potrebbe essere stare insieme a lei. Mi fido di un'immagine, diciamo, non è proprio questione di cuore. Però, insomma, lei mi piace, signorina.

Beccatevi questa triste metafora:
"Non è che se continui ad accumulare legna il fuoco si accende senza fiammiferi"
Legna = cose in comune /quanto ti trovi bene con una persona
Fuoco = stare insieme a quella persona
Fiammifero = quel certo qual (marchio registrato giada), indipendente da qualsiasi altra cosa, che ti fa (non dico innamorare) "pigliare" da una persona

Comunque,
una cosa bella,
è che
siamo onesti.
Intendo io e lei, l'uno verso l'altro.
Sinceri, proprio.
Effettivamente,
è una cosa abbastanza rara.

Ciao bastardi.

sabato, maggio 20

Sarà uno spettacolo!

Bastardi!
Ieri sera abbiamo provato, le solite tre orette, eravamo in cinque (su sette). Confesso che leggendo il copione pensavo che sarebbe stato una noia mortale per gli spettatori...ma samuele (il nostro regista) mi sta facendo completamente ricredere, tirando fuori un mezzo colpo di genio ad ogni scena, una gag, un movimento, un'espressione particolare, e si comincia a vedere chiaramente qual è l'aspetto che alla fine la faccenda dovrebbe assumere. La domanda, ovviamente è: saremo in grado di porre in atto ciò che per ora è solo potenza? le prove non vanno male, ma dobbiamo prendere soprattutto ritmo (i tempi recitativi saranno molto rapidi), conquistare concentrazione costante (ognuno deve guardare sempre quello che fanno tutti e reagire), e imparare a memoria (oltre che il testo) movimenti e attacchi. Siamo al 30% del testo, e direi al 20% delle nostre potenzialità. Ma c'è ancora un mesetto di lavoro, siamo motivati (alcuni, tipo io, direi esaltati), e nonostante ci sia chi non ha mai fatto teatro in vita sua grazie anche a suggerimenti e indicazioni del boss miglioriamo di prova in prova. Ce la faremo! Anche se ieri ha diffuso un po' d'ansia la notizia che andremo in scena alla festa dell'asu, davanti a un bel po' di persone...io naturalmente sono stato felicissimo (egomaniaco che altro non sono), ma a qualcuno è presa un po' male. Vi farò sapere la data, bastardi, e guai a chi manca che dopo vengo tra il pubblico a controllare chi c'è e chi no...
buon
fine
Set, Tim, Ana

venerdì, maggio 19

Magritte live in como

(questa è la dimostrazione che il blog lo scrivo per me: voglio vedere chi riesce ad arrivare a leggere fino in fondo)

Che spettacolo, bastardi!
Sono stato a vedere la mostra di magritte a como!
Nell'eccellente compagnia di giakkia e teresa.
Tralasciando le tragicomiche difficoltà organizzative e i soldi che abbiamo buttato via per il treno, volevo raccontarvi la faccenda in sé. Perché io di arte sono ignorante come una capra, spesso non vado oltre il semplice lato estetico-emozionale per pigrizia (mancanza di informazione e di voglia di informarsi) e in altri casi, diciamocelo pure, perché non ho facoltà intellettive sufficienti per entrare in contatto con ciò che l'artista vuole esprimere.
Invece grazie alla cara terry e alla sua monografia che tralasciamo come se l'è procurata, prima di entrare mi ero fatto un'idea anche di quello che ci stava dietro, all'arte di questo tizio che già comunque adoravo (uomini con la bombetta, rocce sospese nel cielo, foglie che diventano uccelli). Inoltre, la mostra era organizzata molto bene, e pannelli con citazioni da magritte stesso aiutavano parecchio la comprensione di noi profani. Quindi ho scoperto che quello che a prima vista poteva sembrare a chiunque un simbolismo (candele, chiavi, anelli, uccelli, sfere) in realtà non lo era. Erano solo oggetti. Nulla più di quello che si vedeva (e questo tra l'altro fa tornare all'inizio, al mio modo prediletto di attingere alla pittura, ovvero in modo intuitivo-empatico e meno tecnico/esplicativo). In realtà questo è inesatto, ma già il fatto che non ci fossero significati più o meno accessibili dietro mi faceva vedere un tipo di pittura sostanzialmente nuova per quella che tradizionalmente è conosciuta (compresa, in verità soprattutto, quella contemporanea, oltre che quella religiosa antica eccetera). E poi c'è un interessante passo in più che grazie a libro e spiegazioni (e nonostante fossimo perseguitati da 3-4 scolaresche delle elementari, figuratevi!) mi è parso di capire:

allora, monsieur magritte aveva un pensiero. Un'idea. Voleva rappresentarla. Ma: a differenza di un pittore astratto, o cubista, per cui l'ignoto (il pensiero, non rappresentabile perfettamente) viene rappresentato in modo altrettanto ignoto (linee, colori, luci), ma anche a differenza di ogni altra corrente, che nella forma mette sempre comunque parte del significato (tipo espressionisti, ma anche impressionisti, ma anche caravaggio e chiunque altro), lui decide di usare gli oggetti e lo stile della realtà. E' un realista, nel senso pieno del termine, pur essendo un sur-realista. Nelle sue opere più riuscite (almeno, secondo questo particolare percorso), alberi, bicchieri, bottiglie, colombe, non sono trattati con uno stile particolare, sono solo riprodotti. Ciò che è ammesso, nel "gioco" di magritte, è che questi cambino forme, collocazioni, rapporti con gli altri oggetti: bicchieri grandi come nuvole, oggetti per metà bottiglia e per metà carota, foglie come alberi e alberi come foglie. Ma tutto in modo realistico. E in questo modo, magritte cerca di farci arrivare, di renderci, il suo pensiero iniziale, cercando la nostra empatia. E per me è molto emozionante.

E' come se lui usasse strumenti mai usati prima per descrivere temi da sempre presenti nell'arte e nel pensiero, ma il risultato non è distorto, è solo in qualche modo nuovo (e inevitabilmente spiazzante): è come se dicessi a una persona: visualizza cosa stai pensando, e disegnalo. Solo che, invece di dargli un foglio e una penna, gli dai una valigetta piena di oggetti. Gli dai il potere di cambiarne le dimensioni, ma niente di più. E lui, in questo modo strano, accostando finestre e cavalli, pezzi degli scacchi e alberi, deve renderti il suo pensiero. Questo gioco mi ha affascinato da morire.

Da quanto ho capito, la faccenda non si ferma qui, dietro c'è dell'altro, il fatto di utilizzare questa tecnica che tiene insieme rappresentazione e mistero come strumento proprio per conoscere la realtà, per non parlare degli assurdi titoli delle opere, slegati spesso del tutto dall'immagine, ma in un certo senso "poetici", ma non ho capito del tutto, e per questa volta, per questa mostra, il mio cervello è stato messo alla prova abbastanza.

Scappo.
Se avete tempo da perdere, cercatevi su internet un po' di immagini...c'è da dire però che di tutta la produzione (soprattutto della fase iniziale quando non sapeva bene che verso prendere, o del provocatorio periodo "vache") non tutto è della stessa qualità, a mio molto modesto avviso...quindi, c'è da cercare un po'. Vi consiglio comunque di guardarvi almeno L'impero delle luci (paesaggio notturno sotto cielo diurno), il famoso La fata ignorante (con la candela che fa ombra...), o l'insuperabile Golconda!

Au revoir, bastardi!
(e grazie a chi è riuscito a leggere tutto senza addormentarsi)

mercoledì, maggio 17

La mia etica è appesa al filo della biancheria

Cari bastardi marci,
sono certo della necessità di un'etica personale individuale, ma sono abbastanza convinto che sia sbagliato adattarsi a qualche ideologia professata da qualcuno prima di noi e senza di noi, trovare un punto di contatto e da solo quello immergercisi completamente senza critica, e non voglio ritenermi mai immutabile, mai di roccia nelle mie convinzioni. Voglio essere un caleidoscopio, avere la mia etica (il caleidoscopio stesso, che cotituisce i 3-4 principi nei quali davvero credo), ma avere le interiora dell'etica in costante combinazione nuova, sempre colorata in modo diverso, accettando (cercando, naturalmente, di farlo criticamente) gli stimoli delle altre persone e del mio habitat (le mani che mi muovono, che a volte mi modificano profondamente, a volte minimamente, ma qualcosa mi cambiano comunque). Non voglio lasciarmi acchiappare, essere sempre, perennemente, costantemente,

inevitabilmente,

nel dubbio.

Ideologicamente, non voglio mai sentirmi a posto, voglio riuscire a imparare qualcosa da qualsiasi altro bastardo, leggendo nelle sue parole, pescando nelle tasche delle sue idee, kazzarola, ascoltandolo. Vedendo in lui, in lei, un riflesso di me, o vedendo altro da me. Voglio ascoltare anche gli stronzi che credono di avere la verità in tasca, quelli di acciaio nelle loro idee, e anche quello mi sarà utile. Mi formerà. Mi levigherà. Voglio poter cambiare idea continuamente, non voglio che l'appartenenza a un "sistema" di idee o il mio orgoglio o la mia pigrizia (anche questa, conta) mi impedisca di farlo. Non voglio intrappolarmi in ragnatele di coerenza distorta. Gli unici riferimenti certi, per me, il mio caleidoscopio-oggetto nel quale mi muovo, sono l'etica di base (non ammazzare, eccetera), e l'onestà, che pure inseguo riuscendo solo a volte a raggiungere. Al resto, non riesco a credere. E questa è un'altra cosa che mi caratterizza: non è che non voglia, è che non ci riesco, per me l'unico modo di essere è stare steso ad asciugare al vento, di fuori, beccarmeli tutti, i venti bastardi, e cercare di discriminare tra quelli interessanti e quelli vani, senza mai sfuggire a nessuno, beccarmi le piogge, beccarmi il sole tiepido e quello ardente, beccarmi maestrali libecci scirocchi e tramontane (chiasmo). Beccarmi la grandine.
Non ce la faccio, non ci riesco, a stare ad asciugare su uno stendino dentro casa, dentro un sistema, dentro la mia etica di granito. C'è chi lo fa per comodità, per ignoranza, per pigrizia (e un po' lo invidio, come tutte le persone che sono in grado di scegliere la strada più semplice e semplicistica), e c'è chi lo fa perché ci crede davvero, e queste persone hanno la mia ammirazione sconfinata (e un po' d'invidia anche loro, anzi molta di più, direi) Non è un vanto, il mio sentirmi esposto; è ciò che sono. E questa è una delle rare cose in cui dico sì, sono così, e credo di non poter essere diversamente.

"La verità non è mai unica, le verità sono molteplici.
Qualcuno osa contraddirmi?"

martedì, maggio 16

Fettuccine per la mia anima

Domani torno a padova!
Evviva!
(oh comunque disgraziatamente la canzone di corveleno è orecchiabile...)
In un attimo vi riassumo la storia degli scorsi giorni: ho chiesto alla tipa del treno di beccarci quando tornavamo in veneto ma non m'ha risposto. Non so perché mi stava pigliando proprio bene quindi ci sono rimasto un po' male...ma sono comunque emozioni, bastardi! Ossigeno per il mio sangue, fettuccine per la mia anima. Ah che bello.

Da domani, (ri)comincio a scrivere qualcosa di sensato, che in questa bolla senza tempo del sud dell'umbria succede poco e poco ho da raccontarvi. M'addoloro, o lettori.
Ma da domani, si ritorna allo stile fresco e vivace per cui mi seguite in così numerosi! Sì sto parlando con voi due, potreste almeno guardarmi mentre vi parlo! O almeno smettere di russare! Niente. E vabbè.

Buonanotte miei cari bastardi
buonanotte, bastardi, ch'è tardi.
A lorsignori, buoni sogni e buon risveglio,
buonanotte, che non so quello
che scrivo
e
mi sa che
buonanotte
è meglio.

Ciao!

domenica, maggio 14

L'aumento

E' il titolo del nostro spettacolo teatrale, tagliato e un po' rivisitato dal nostro boss samuele. Pare che andremo in scena all'inizio di giugno. Ce la faremo a prepararci? Secondo me no. Ma non per questo non ci proveremo, of course. E' una commedia brillante un po' strana, ambientata in un ufficio, incentrata intorno a questo impiegato che deve chiedere un aumento al suo capo, attraverso una serie di scene raccontate in modo abbastanza surreale che si ripetono frenetiche (in teoria), con solo piccole variazioni ma quasi mai volgono in suo favore. L'impiegato non si capisce se sia il protagonista o un personaggio inutile dato che non parla praticamente mai (sono gli altri che parlano di lui e per lui), ma sta comunque in mezzo alla scena e racconta visivamente quello che gli altri raccontano con i dialoghi. Per inciso, quest'impiegato lo faccio io, sostanzialmente per simmetria, direi, dato che sono l'unico uomo dell'allegra compagnia. la prima prova non è andata male, vi terrò aggiornati.

Questi giorni a terni sono un po' strani, non ho tanta voglia di stare qui e per questo un po' mi sento in colpa con la famiglia, anche perché il mio umore ha alti e bassi e non sono moralmente presente come vorrei (anche a causa della famosa faccenda). Oltretutto, poi sto a padova per almeno quattro settimane.

(sbadiglio)

Vabbé, non sprechiamo il poco tempo in famiglia: vado a fare qualcosa con i fratelli
Ciao a tutti

Attendiamo fiduciosi risposta

Caro bastardo diario, ho un aggiornamento: la risposta tanto attesa è arrivata, nella mezza mattinata del giorno successivo, ovvero ieri. Passeggiavo con i miei per il mercatino di civitanova, dove ero per assistere alla partita di lucio e mangiare pesce alle spalle della sua società di futbol, e la faccenda me l'ero praticamente messa via (quasi), quando mi decido ad accendere il cellulare (diamo una controllata, hai visto mai...) e compare la tanto sospirata iconcina a forma di busta chiusa del fedele 3310, accompagnata dalla fatidica frase "1 message received". Ovviamente, non contava tanto il contenuto quanto il messaggio in sé (significante? Significato? Non c'ho mai capito molto...), fatto sta che il mio umore, con buna sorpresa dei miei, è notevolmente migliorato.
A questo punto però mi sembrava opportuno farmi avanti in modo chiaro. E non stare a perdere le settimane come sempre. E quindi mi sono buttato, cosa che mi riesce abbastanza difficile, e per questo, per esserci riuscito, sono abbastanza fiero di me. Il problema è che ora sto da capo nella situazione dell'altra sera, ovvero attendo (da stamattina, in pratica) la nuova risposta! Che disastro.
No scherzo, adesso come va va. Se va male, prometto che non ne parlo più. Se va bene, prometto che vi racconto tutto in modo un po' più chiaro.
Ciao bastardi.

venerdì, maggio 12

Che nervoso!

Mi sento uno stronzo giaguaro al primo giorno di zoo.
Mi sento al cesso del banale mentre mi scappa una pisciata da litro e dopo il tipo che c'è dentro tocca a me ma ci sta mettendo un'eternità sto stronzo, dietro di me la fila è pazzesca e in quel dannato preciso momento parte il pezzo che aspettavo da tutta la sera o forse da tutta la settimana e io sto lì con il cervello che salta frenetico da un piede all'altro come un bambino sotto acido e come se il cervello avesse i piedi, e vorrei, kazzo quanto lo vorrei, andare a ballare anche fino a sudarmi via l'anima, so che era questo il momento e il motivo per cui ero qui, per la liberazione del pezzo che aspetto da una settimana e ho riconosciuto dalla prima nota, ma questo stronzetto continua a non uscire dal bagno.
Mi sento come se mi fosse passato davanti il mio eroe di sempre e io fossi stato troppo lento a chiamarlo, e già lui è altrove, e io immediatamente realizzo.
Mi sento come quando (è molto meno poetico di quello che può sembrare) mi sveglio da un sogno di quelli tipo favola, che poi c'ho una specie di rimpianto tutto il giorno.
Mi sento come quando al liceo mi piaceva una e quando rientravo mia madre mi diceva "ha chiamato una ragazza, ma non ha detto chi era..."
Avverto fisicamente l'occasione che mi passa davanti, il tempo che scorre, il telefono che resta zitto, kazzo, maledetto stronzo. Con annesse pare del tipo Non è che ho sbagliato a mandare il messaggio, e del tipo Perché non mi risponde se mi ha detto che.

AAAAaaaaaagghhhh...
non è che ci stia male ma...
che nervoso!!

La Luna che

Questa è di diverso tempo fa (almeno due anni), è un po' ingenua ma mi piace ancora abbastanza, e spero anche a voialtri bastardi...non sono mai riuscito a trovargli un titolo, quindi, da migliore tradizione si chiama con le sue prime parole.


La Luna che veglia sorveglia Berlino
sorveglia magari anche te nel tuo letto
che ancora ti sogni l'amore perfetto
che ancora non dormi ed è quasi mattino

L'aurora di paglia che sveglia Berlino
ti trova già sveglia sul bordo del letto
illumina appena il tuo morbido aspetto
illumina appena capelli e cuscino

La luce del giorno che avvolge Berlino
ti avvolge e ti schermi dal sole diretto
ti muovi leggera, nemmeno un difetto
ti muovi leggera con passo bambino

Crepuscolo arriva ed ammanta Berlino
ti ammanta inchinandosi al tuo cospetto
ti ammanta e produce un fantastico effetto
ti muovi leggera e riprendi il cammino

La Luna che torna a vegliare Berlino
che veglia magari anche te nel tuo letto
che dormi e non sai che sto sveglio e ti aspetto
che sogni un amore fin quando è mattino.

Sono tornato a casa

Dopo tre settimane
e con poca voglia
sono tornato a terni.

Dove starò fino a martedì.

La cosa carina della giornata
è che ho conosciuto
in treno
(incredibile)
una tipa

carina
(incredibile)
che forse rivedo quando ritorno su.

Che bello!

Buonanotte bastardini
(piano che la gente dorme)

giovedì, maggio 11

Che botta!

Egregi bastardi,
ieri sera ha avuto luogo la distruzione alcolica del sottoscritto, grazie a:
-numero 8 spritz del cafe madrid,
-numero 1 vodka al pub ladrone del duomo,
-numero 1 doppio malto al victoria.

I tutto grazie agli amici mauro (che ha offerto un giro, ovvero due dato che c'era l'eppi auar, per festeggiare il proprio compleanno), bissa e bazz (che hanno offerto tutto il resto, per ringraziarmi simpaticamente per aver studiato con loro calcolo il giorno prima dell'esame, esame in cui hanno preso entrambi 19).
Nel corso della serata continuavo a beccare persone che conoscevo (o che non conoscevo, tanto era una serata da "tutti amici!") e a sparar cazzate con chiunque, cantando allegramente e ossessivamente con quelle altre bestie anche loro abbastanza ciucche Applausi per fibra e cagate varie, anche se i miei ricordi da una certa in poi sono un po' appannati...
Il pirotecnico finale è stato il gioco dell'accendino davanti al victoria, terminato senza feriti ma con risate da pazzi e video compromettenti che documentano il tutto e che mostreremo ai nostri figli quando compiranno 18 anni dicendo "è giunto il momento che anche voi sappiate".
Per i profani, il gioco dell'accendino consiste nello stare in piedi, tenendo in mano un accendino (col braccio teso in avanti) e compiere venti giri su se stessi fissando sempre l'accendino. Al termine, si butta l'accendino per terra e si cerca di raccoglierlo...
In conclusione, serata che entrerà presto nella storia, se già non lo ha fatto...

ciao bestie!

mercoledì, maggio 10

La vendita dell'anima di cor veleno

Ciao bastardelli
vi ho lasciati in pace un giorno, quindi oggi non si scappa. Rassegnatevi, tirate un bel sospiro, e mettetevi comodi. Oggi vi parlo del caro Cor Veleno e della sua cricca di rappettari.
Dunque, questi tizi avevano fino a una settimana fa tutta la mia stima, li ho conosciuti praticamente per caso grazie a johnny che ha scaricato Le guardie i pompieri e l'ambulanza (pezzo stilosissimo), e in breve ho ampliato la mia conoscenza di loro, scoprendo un po' di pezzi brutti forte, un po' carini e qualche autentico gioiellino di quell'hip-hop romanaccio ruvido e grezzo che a me mi piace tanto. Per darvi un'idea, le canzoni hanno titoli come "robba più potente" (con due b naturalmente), sono farcite di invettive contro soggetti a caso, di auto-celebrazione, in certi casi con delle basi belle toste, sempre con quel tono ironico-coattone che a me (ognuno ha il suo lato oscuro) piglia proprio bene. Ovviamente, uno dei temi principali della loro poetica (poetica?) è "a me l'industria musicale non mi caga ma non me ne frega niente perché il rap è ciò in cui credo, lo farò fino alla morte senza svendermi e affanculo tutti quelli che si commercializzano".

Ora, indovinate un po' cos'è successo?

Si sono svenduti, i bastardi!
Quando ho visto su allmusic il loro singolo in cui tutti compresi cantano "nina dillo un'altra volta" (non so se sia il titolo), un pezzo praticamente d'amore, una roba da gemelli diversi, per carità mica bruttissima, ma da loro non me l'aspettavo proprio!

Però però, secondo colpo di scena, passato il nervoso immediatamente conseguente, mi è venuto da pensare un momento a quello che deve essere venuto in mente al caro corveleno:

"kazzarola, qui l'hip hop esce allo scoperto, mondomarcio e pure fabri fibra hanno il loro bravo seguito, dei gemelli diversi non ne parliamo. E io che faccio, sto qui come un idiota solo perché non ho voglia di scendere un pochetto a compromessi? E mi perdo quel kazzo di successo, che magari durerà poco però almeno ce l'avrò, andrò a cantare a TRL, ci saranno le ragazzine con i cartelloni che dicono Cor veleno sei figo e per qualche mese invece di trovarmi con quegli altri tizi nelle poco diverse serate romane a cantare per ppochi illuminati e immaginare come sarebbe, il successo, beh, il successo me lo posso prendere. E solo in cambio di un pezzettino d'anima"

Regà, fa un po' tenerezza magari, ma mica m'è sembrato più così sbagliato. Non mi pare che lui "abbia fatto il furbo" o qualcosa del genere, o che lo faccia per denaro, o almeno non solo...secondo me lui, come tutti noialtri bastardi, lui vuole un po' di successo, kazzo, essere famoso, essere apprezzato, chi non lo vuole, beh lui si è accorto che aveva i mezzi per farlo e bastava un piccolo compromesso con il music biz. E lo ha fatto. Non so come andrà a finire, magari nessuno se lo calcolerà e tra una settimana manco passeranno più il video, ma lui c'ha provato, a prendersi il suo quarto d'ora di fama. Kazzo, guardatevi in tv le tipe che sbavano appresso ai gemelli di versi che sbrodolano di mary e dei sentieri più scuri e poi mi venite a dire se non lo fareste pure voi.
Anima artistica di cor veleno, riposa in pace!

lunedì, maggio 8

Mi sei mancata

Bastardi che non siete altro, amati approfittatori dei miei pensieri:
ho una notizia.

Giulia è stata in spagna una settimana. Una delle sere di questa settimana, casa, mi sembrava di voler fare qualcosa, vedere qualcuno. Non ho realizzato subito. Ma dopo un po' mi sono accorto che: volevo proprio uscire con lei. Temo di poter dire che, almeno in quel momento, mi è mancata.

Mi è mancata! Bastardi!

Ho provato una specie di emozione, oh, mica roba da tutti i giorni! Kazzarola, era da tanto che non mi succedeva, con tutto che giulia mi piace da un po' eccetera...è successo che invece del latente senso di "mi piace" ho provato qualcosa di puntuale, una vaga scossa elettrica, un lieve shock nostalgico, uno shortino di saudade.
Beccatevi questa: uno shortino di saudade.
Rapido, leggero, ma inequivocabile.

Insomma, non è chissà cosa ma qualcosa è, no? Che sia il segnale della tanto attesa rinascita emozionale?

Questa donna mi rovinerà.

Bilico!

(non contiene spoiler)
Io direi che miss barbato un post se lo merita tutto. Quindi vi tocca leggervelo. E zitti. Questa signorina (la migliore sceneggiatrice di dylan dog, forse anche meglio di sclavi) ha scritto un romanzo (per sua stessa definizione, un thriller) che, per quanto non abbia avuto dei picchi emotivi (tipo colpi di scena emozionanti) o uno stile particolare (volutamente poco partecipe, direi), è comunque decisamente strano.
Malato, psicotico, senza pietà, senza ragione, e invece implacabilmente razionale e perfetto. Infallibile, come si autodefinisce la sua protagonista. Si parte dal classico serial killer, e dalla detective, anche se questa è esteticamente e interiormente il contrario dei vari stereotipi del genere, sia quelli del tipo "bona e brillante", sia quelli del tipo "dura e skazzata". Lei è al di fuori delle categorie, risultando semplicemente distaccata, glaciale, certamente non bella né affascinante; più che altro, i colleghi li spaventa. A metà libro avviene (anche se gradualmente, e non di botto) il colpo di scena che immerge il lettore in un punto di vista assurdo e inaspettato, e ci a chiedere: ma da adesso in avanti, che cavolo ci racconterà miss barbato? E invece il romanzo prosegue con la coerenza di una (perdonate il triste luogo comune) lucida follia, o più propriamente di una folle razionalità, un viaggio turistico in menti abominevoli e al tempo stesso narrate con tale vicinanza (ma mai indulgenza) da farcele risultare normali, quotidiane, semplici. E, lo sottolineo ancora, senza la minima indulgenza, pietà, ma neanche condanna, giudizio. L'autrice, semplicemente, spiega la storia, ce la racconta, nulla più. E ci affascina in modo morboso, ci porta a simpatizzare con quelli che un altro scrittore avrebbe bollato come "mostri", ci mostra scena bastarde e crudeli e scene umane in alcuni casi anche dolci, come se un mondo che pare uscito dalle suggestioni di uno schizofrenico nei suoi giorni peggiori fosse invece nient'altro che normale.
Solo per l'originalità, è da leggere. E poi, ha dei personaggi a cui è facile affezionarsi (sia i buoni che i cattivi, sia i geniali che i mediocri, come se questi concetti avessero senso in un libro come questo), ed è pure una bella storia.
Chapeau!

venerdì, maggio 5

Il problema dei problemi irrisolvibili (e gli spritz)

I problemi davvero irrisolvibili sono secondo me veramente pochi. Insomma, a parte a livello fisico-tecnologico. Parlo di situazioni di vita, rapporti sentimentali, politica. Spesso la soluzione c'è, è che trovarla è difficile oppure manca il coraggio o qualche risorsa per metterla in pratica. Beh, a me questo genere di problemi ha sempre affascinato. Mi stupisco come un bambino, davanti a una cosa di questo genere...insomma, mi piacciono i vincoli, e certe volte mi affascina trovare un modo per superarli, e mi piace rompermici la testa.

Ora, che c'entrano gli spritz?
C'entrano per via del problema del casino in piazza e del coprifuoco, che vado brevemente a spiegare, evidenziando i due vincoli principali:

*il mercoledì la piazza è stra-stra-strapiena di gente che si ritrova per bere spritz e stare in compagnia; il bisogno penso sia legittimo e il fatto che negli anni (decenni?) si sia creato questo "rito" (compreso il luogo: le piazze e il ghetto) rende difficile la soluzione del problema e anche il suo decentramento;

*il problema è dato dai residenti, che (giustamente) la notte vogliono dormire, poi per la strada non si riesce a passare, c'è una sorta di moquette di cocci di vetro e gente che piscia ovunque.

L'idea, poco produttiva, del sindaco zanonato è stata: a mezzanotte, i bar devono chiudere. A parte il fatto che le multe erano ridicole (308 euro un bar in piazza io e i miei illustri colleghi abbiamo calcolato che li rifà in meno di dieci minuti), ieri sera la piazza era, se possibile, più colma del solito.

Allora, il problema si fa intrippante:
*se le cose restano così, i residenti (giustamente) s'inkazzano
*la serrata anticipata non ha portato miglioramenti (anche perché bere non è proprio necessarissimo, se si può dire, e comunque se uno vuole se lo porta da casa)
*dislocare la questione tipo in prato della valle l'anno scorso non ha funzionato...
*...e ho letto che quest'anno lo si vuole fare in fiera! Ma come puoi convincere una persona ad andare in culo ai lupi (perdonate l'espressione) invece che in centro? Senza contare la ritualità cui sono legate le piazze...
*organizzare alternative in centro a spese del comune tipo feste, concerti? Sì, ma ce ne vorrebbe una ogni mercoledì (almeno), e comunque credo che il ritrovo in piazza pre- e post-evento rimarrebbe...

Quindi, a parte il veleno per topi negli spritz che proponeva mauro o sbirri che a mezzanotte comincino a prendere a manganellate la gente...NON C'E' SOLUZIONE!!! Che figo!
Certo, se la gente si comportasse in maniera più civile bla bla blaaaaaaaaaa no niente perché il casino magari sarebbe un po' meno ma ci sarebbe lo stesso.

Ste cose m'intrippano proprio!
Anche se non vorrei essere nelle braghe di zanonato...

Ciao spritzettari!

La leggenda del nobel per la matematica

Oggi mi tengo leggero, bastardi...e vi racconto una storia divertente, che ha un po' (poco) e di fondamento storico, e molto di leggendario...ma è carina lo stesso e merita di essere raccontata.
Esiste il nobel per la medicina, per la fisica, per l'economia eccetera. Ma non esiste per la matematica. E perché?
Dunque, la creazione del premio nobel si deve al signor alfred nobel stesso, che nel suo testamento lasciò all'università di stoccolma l'incarico di consegnare questi premi a chi si fosse distinto in quei campi del sapere, "facendo del bene all'umanità". E ovviamente lasciò il denaro per realizzare la cosa.
Ora, Nobel era sposato.
E il problema della matematica era che la persona senz'altro più degna di ricevere un riconoscimento per quella materia, il candidato indiscutibile per il premio era...

...l'amante di sua moglie.
E quindi col kavolo che nobel creava un premio per la matematica!
Bella, no?
Ciao bastardi!

giovedì, maggio 4

Con chi

Ehm.
Ho una cosa da dire che spero non risulti troppo stucchevole (termine il cui significato ho imparato da poco, che dovrebbe voler dire "bello/dolce ma in modo melenso o esagerato, un po' disgustoso" -> es. la famiglia del mulino bianco).
Allora, ieri sera era mercoledì, e il mercoledì a padova è LA serata della settimana, in cui tutti si esce e ci si trova in piazza e poi si può traslocare da qualche parte, dato che con la bella stagione fioriscono robe tipo feste casalinghe o organizzate, eventi nei locali eccetera. Ieri sera era proprio un mercoledì di quelli: ero in dubbio tra la grigliata della mia lista per le elezioni universitarie, una festa africana organizzata da un'associazione e un locale dove suonava un tipo degli africa unite...tutte alternative da considerare!
Ebbene, bastardi, sapete cosa ho fatto ieri sera?
NULLA!
Ovvero, nulla di preciso, ho girato in piazza con johnny elisa e le 4 paladine, ci siamo fatti un giretto dei bar, riempiti di spritzetti e sparato cazzate. Ed è stata una serata ideale.

Ora la riflessione è: quando si esce, non conta il contesto, conta la compagnia. Il che sembra una banalità, d'accordo, ma guardate quanti cosiddetti amici si ritrovano la sera e si skazzano perché "non c'è mai niente da fare"...e lì il problema è che ci si pone il problema sbagliato! Non cosa fare, ma con chi farlo! Perché io, oggi, potrei passare la serata a casa di GMTG e non aver bisogno di essere da un'altra parte e non skazzarmi perché quella sera non si è fatto niente di più. Se ovviamente qualcosa di più si fa, tanto meglio, ma non è quello l'essenziale. E' tanto banale? Forse no! O lettori, spero di non essere stato troppo stucchevole. Per ora, vi saluto!
Pensteci, bastardi!

martedì, maggio 2

Viva i ggiovani politicamente impegnati!

Ciao a tutti voi bastardi,
ho visto il concerto del primo maggio in tivvù, e ho un breve commento da fare anche se è un po' marginale: odio i gruppi politicamente impegnati. Li odio proprio, senza speranza. Non ce la faccio a sentire cose come "la rivoluzione vincerà" nell'anno del signore 2006, o menate del genere, vi prego. Ve lo chiedo cortesemente, rinnovate i vostri ideali. Capisco l'ideologia di fondo, ma se vuoi mandare un messaggio politico non usare parole così vuote, parla di qualcosa di più concreto. Serve aria fresca, servono novità, serve voglia di fare, altrimenti è inevitabile che la gente poi identifica giovane comunista con i Centri sociali dove si va a fumare e basta. Lo pseudo-comunismo senza alcuna pratica (e spesso senza neanche idee) di tanta gente che incontro, buona solo a far manifestazioni, vestirsi in un certo modo per riconoscersi e cantare berlusconi pezzo di merda, legittimati anche da gruppi musicali come quelli citati, beh questa è proprio la gente che mi fa allontanare di più dalla sinistra. Kazzo, mi rendo proprio conto che sto sensibilmente scivolando verso posizioni piuttosto diverse...e tutto per colpa dell'immotivazione, dell'immaturità, del Tutti in piazza stasera che dopo se famo 'na cannetta e del Fanculo la moratti di questa parte della mia generazione. Ho usato un po' troppi luoghi comuni? Se sì me ne scuso. Però un messaggio ho da darlo lo stesso: regà, non scivolate dentro i personaggi, non fate gli stereotipi, ve ne prego proprio, fate qualcosa in cui credete, se possibile...

Basta così. Quanta saggezza! Quanta retorica! E vabbè, dai...però mi sa che un po' c'ho ragione.

Parliamo della musica, allora: ganzi i ladri di carrozzelle, bel progetto, splendidi i baustelle anche se me li hanno tagliati dopo due canzoni sti maledetti e grande come sempre il buon vinicio vestito da bisonte!

Ciao bastardi!