sabato, giugno 10

Usa la Forza...

Seduto a sbrodologgare in questa sera di sabato, lo so che è antisociale ma voglia di uscire zero.
Argentina-Costa d'Avorio 2-1. Peccato!
Rileggendo oceano mare, e ho finalmente trovato un degno sottotitolo per il blog.
Fare parkour è come mangiare la carne con le mani (di questo ne riparliamo ma intanto me lo scrivo che se no me ne dimentico)



Ordunque.

Voglio una donna forte.
Credo di non averne mai conosciuta una.


Il che apre innanzi tutto una serie di questioni a priori (io me ne rendo conto, ve lo giuro, di essere mortalmente noioso, anche lessicalmente, ma che ci vogliamo fare? Sarete interessanti voialtri stronzi. Ma guarda te) tipo: ma quando ne incontrerò una me ne innamorerò a prescindere, solo perché è l'unica che io abbia conosciuto ad essere così? La mancanza di concorrenza potrebbe generare meccanismi sentimentali piuttosto buffi, direi. Comunque, non si trova. Colei che più si avvicina all'idea è lady giulia. Però l'idea, intesa in senso proprio iperuranico (lo so, lo so che sono noioso) è ancora abbastanza distante. Ma che vuol dire forte? Nel caso qualche appassionata lettrice si stia emozionando tutta pensando "oh magari sono proprio io", provo a spiegarvelo (provo non perché dubiti dell'intelligenza di voi idioti ma perché dubito della mia capacità espositiva, eccheccavolo state sempre a fare polemica). Innanzi tutto, fuori tutte quelle che hanno pensato "oh magari sono proprio io". Eliminate. La dolcezza nella donna dei miei sogni (ma anche dei miei incubi) deve essere presente, senz'altro, e non "solo in certi momenti" ma sempre (quasi sempre in realtà). Però non come gusto principale, ma come un sapore aggiunto, come il peperoncino nel cioccolato (che poi tanto dolce non è, mi sa che ho sbagliato esempio, comunque, in quel modo lì. Come il basilico sul pomodoro, ecco). Ci sta da dio, è fondamentale, ma non è il sapore. Insomma, il luogo comune glorificato da the club in Sei dolce o aggressiva-Risposta: Tutt'e due non va per me inteso come A volte l'una-A volte l'altra ma come Sempre Entrambe. Chiaro? E già questo rende la ricerca abbastanza difficile.
Tra l'altro, scusate, sono partito dalla dolcezza, che non è proprio la cosa principale: parliamo piuttosto della forza (della Forza), che è la vera protagonista della faccenda. Forza vuol dire: prima di tutto, principalmente, fiducia in se stessi. Io ho fiducia in me; mi capita raramente (molto raramente, in realtà) di chiedere aiuto se ho qualche problema (non tanto per orgoglio, quanto proprio per non necessità), e viceversa sono abbastanza incapace di consolare i miei amici (scarsa empatia), preferendo un'analisi razionale della faccenda e le possibilità pratiche di risolverla (mi viene spontaneo così). Mi piacerebbe trovare una donna che sia di fondo così. Che si fidi di me ma non si affidi a me. E non si butti giù, questa è una cosa importante. Voglio una donna che sia caduta e si sia rialzata un numero sufficiente di volte da avere imparato a farlo, anzi no, da avere imparato a provare a farlo. Mi basta quello. Io voglio essere lì per lei, sempre, esserci per lei, ma non voglio, come dire, disturbarla. Voglio che lei stessa sia la prima persona a cui rivolgersi. Anche nel dolore. Ripeto, ci sarò sempre, ma solo dopo di lei, mai prima di lei, se non sarà lei a volerlo. E vorrei che anche per lei fosse così: che prima, in qualsiasi cosa, considerasse se stessa, e solo dopo me, e il mondo. Ma prima, se stessa. E qui mi sa che è poco facile da capire e altamente fraintendibile, speriamo bene. Specifico almeno questo: naturalmente parlo di "idea di fondo", non deve mica essere sempre così, kazzarola neanche io sono così inumano da capire che non può essere sempre così, soprattutto nelle faccende negative (e anzi, sarà dolcissimo quando non lo sarà). Solo, di base, mi piacerebbe che così fosse. Che fatica, trovare le parole.
(Tra l'altro, ora ho una surreale e straordinaria immagine mentale di un Indovina Chi gigantesco, con le facce di tutte le donne del mondo, e io che vado in giro tipo in motorino tra le file e file di teste a buttarne giù certe sì e certe no. Ma torniamo a noi).
Che altro vuol dire forza? Entusiasmo, direi. Sì: Entusiasmo! Credere, oltre che in se stessi, in quello che si fa, e anche essere aperti alla novità, e quando si fa qualcosa (persino, se possibile, quando si è costretti a farlo), cercare di farlo sempre bene, e con voglia, e (sor)ridendo. Nota bene: quello che mi importa non è (anche qui) il riuscirci, quanto il provarci. L'essere così di fondo. Poi se non ci si riesce ma si vorrebbe, oh, io sono qui apposta per provarci insieme.
Ok. (è un po' troppo fascista, fino a qui?) Un'altra cosa, vuol dire forte: vuol dire Difficile, credo. Sicuramente, più una persona è forte più è difficile. E meno ti fa addormentare. Immagino la dolcezza di rientrare a casa la sera e trovare una donna che non è quella di cui vi parlo, ad aspettarmi (o aspettare che ritorni lei), e baciarsi, e fare l'amore, e sentirsi protetto, e consolato. E immagino l'altra dolcezza di rientrare a casa la sera e trovare invece la donna di cui vi sto parlando (o aspettare che ritorni lei), e baciarsi, e fare l'amore, e sentirsi vivo.
(e qui passo con il mio motorino a buttar giù tessere, su tessere, su tessere). Scelta mica facile, tra l'altro, tra le due. Però, per quanto le sirene (le creature, s'intende) del sonno e della consolazione siano sempre tentatrici, ho deciso che ci proverò, almeno, a non cedergli. Bene.
Dunque, che altro c'è nella forza? Il fisico, c'è. Il corpo. Forza è credere nel rapporto fisico, nel gesto, nella lotta, nel sesso. E soprattutto: nella lotta, prima che nell'abbraccio. (Ma poi anche l'abbraccio, eh). La precisione, in un certo senso, del rapporto fisico: concedergli i momenti esatti (oh: non parlo solo di sesso, anzi, in realtà soprattutto di altro), senza la ricerca continua del contatto ma naturalmente senza negarlo. E comunque, una donna forte, il fisico ce l'ha nello sguardo. Sì, nello sguardo, e allora? TU! Laggiù! Guarda che ho sentito benissimo che hai detto Che cazzata! E poi hai detto qualcosa con Tette ma non ho capito bene...non riprovarci, sai... (stronzo). Ecco, con la donna dei miei sogni/incubi il fisico starà nello sguardo.

L'immagine è: io e lei, spalla contro spalla, in armatura medievale ma con la visiera dell'elmo alzata, sporchi di sangue, pronti a rimetterci a combattere, sotto un cielo stralimpido e con nemici dall'aspetto mostruoso tutto intorno. Uno sguardo con dentro tutte le parole che non avremo bisogno di dirci, giù la visiera, e si riprende a combattere.

(che faticaccia, descrivere un'idea, porca vacca, secondo me magritte era un G-E-N-I-O, lui avrebbe detto quello che io ho detto male e con parole al tempo stesso insufficienti e ridondanti con una semplice tela di un metro di lato con disegnati esclusivamente bicchieri, cieli e rocce. Che genio.)

Però mi sa che ho trovato un bel finale per la faccenda che stava in effetti diventando un po' lunga: non parlerò nemmeno di onestà (del mio concetto di onestà, che anche qui mi sa che ci dovremo ritornare), e di inclinazione al dialogo, e di bellezza, e di cose più banali come intelligenza (che parola orribile) e gelosia. Mi limito a questo, che forse è anche già troppo: riconoscerò la mia donna, perché avrà

il suo corpo nello sguardo, e in quello sguardo la sua forza.



Ci sono ancora tessere in piedi?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

amen...well, hai detto bene, la riconoscerai...e srà tutto quello che hai detto...ma anche l'esatto opposto...
ciao lorè so' giulietta di terni, ci si vede presto! eri un po' allucinante ma cmq ottimo!

beckks ha detto...

Ciao giulié grazie del commento (anzi, dei commenti)! Ci becchiamo presto...