giovedì, dicembre 7

Pena de l'alma (digressioni poco brillanti sul tema dell'identità)

(ridendo e scherzando, e tenendo presente che il contatore l'ho messo tipo tre mesi fa, ma anche e soprattutto che metà delle visite penso che siano di me medesimo, Viva! ha compiuto mille visite. Grazie bastardi, bacini)

Ay, que pena.

Ma perché parlare di questo - sì, dai - dolore, che mi prende a tradimento in certe ore del giorno, e che tento - a volte con successo, altre meno - di alleviare pensando a ciò che di bello mi aspetta tornando in italia, perché parlare del fatto che se disgraziatamente in un posto qualsiasi mi capiterà di sentire una delle canzoni che hanno fatto la nostra storia, qui, mi metterò senza dubbio a piangere come una bestia al mattatoio, perché insistere su quanto mi mancherà tutto questo, perché. Infatti niente di tutto questo, per oggi.
Invece, affrontiamo finalmente il discorso filosofico sull'erasmus, che si avvale dei prestigiosi contributi di osservatori interni ed esterni, ultimo dei quali (naturalmente non per importanza) il buon gennaro. Allora, la domanda è:


Tutto falso, o tutto vero?
E la risposta è - ovviamente, ma serve dirlo? - [completate voi]


COME una CERNIERA (COME OLIO)
Prima teoria: è tutto falso.
Mentre passavo una notte insonne (l'ho già scritto?), circa quattro mesi fa, circa mille anni fa, nell'aeroporto di orio al serio, prima di partire il mio orologio si è rotto. Bloccato sulle due e tre quarti eiem. Beh, io credo nel destino, o almeno in una sorta di tale (azz - ho già trovato il tema del prossimo post), e una cosa del genere ha la capacità di lasciarmi di stucco e pensare "questo mica lo riparo, lo lasciò così" - a segnare quando il tempo ha letteralmente smesso di scorrere quando sono partito per l'olanda. Nel momento in cui tornerò in italia, lo riparerò, e il tempo tornerà buono buono a scorrere, dal momento esatto in cui ci siamo lasciati, la cerniera si chiuderà su questi cinque mesi d'irrealtà - ZIP! - e tutto tornerà normale. Ci riprenderemo per mano e mi accompagnerà ancora una volta a scuola, il tempo. Sarà - perdonate la mancanza di altre parole per dirlo - un risveglio - perdonate, ma è proprio quella, l'immagine - svegliarsi la domenica a mezzogiorno con il sole che sguazza nella stanza, stirarsi e restare lì, con il sapore del bel sogno nel palato e davanti all'alzarsi dal letto una giornata senza pretese.
Entrando nella parte tecnica, qui tutto è effettivamente falso. Lo stile di vita, gli atteggiamenti, i dialoghi, i rapporti con le altre persone. Nell'ordine, il primo perché è troppo schizzato, certi giorni estremo, certi giorni surreale - di vera vacanza, i secondi perché l'organismo si è forse reso conto da solo che qui si possono esprimere cose che a casa non si possono o riescono e ha deciso di cogliere l'occasione (scrivo organismo per non scrivere inconscio - che preferisco un'immagine muscolare che una cerebrale), i terzi e i quarti perché così superficiali, davvero, ci sono persone con cui "passi più tempo" o "più divertenti" ma non amici da dire tali (con le dovute eccezioni, of course). Certi giorni le dinamiche della maggior parte dei miei scambi di battute mi lasciano stupefatto per la loro inutilità: did you enjoy the party yesterday - are you going out tonight - how is your study going. E la risposta a qualsiasi domanda - com'era il viaggio, la serata, la birra, o qualsiasi cosa - è sempre Great, Good fun, Crazy - e così via. Irreale, falso. Ma non in modo fastidioso, per me. Ci sono persone che davanti a questa mancanza di (come chiamarla?) verità, probabilmente scapperebbero via disgustate oppure urlanti. Io l'ho semplicemente presa come una delle regole del gioco-erasmus, una condizione fisiologica per la quale non si può essere diversamente. E come tutti sapete, bastardi, a me certe sfide piacciono, la mia capacità di adattamento è l'invidia del camaleonte, e quindi mi sono detto: Ci sto. Non per tutti potrebbe essere così, lo capisco. Perché nulla è vero, tutto passerà senza lasciare traccia. E se il corpo umano è per il 70% acqua (appena cercato su gùgol ehm...), l'erasmus è olio. Non si mischierà, scivolerà via.

COME un FISCHIO del TRENO (COME MIELE)
Seconda teoria: è tutto vero. Fatemi fare il colto, una volta tanto, l'erasmus può essere un fischio del treno. O anche se non lo è, le conseguenze le sentirai comunque: se non ti cambia la vita, di sicuro almeno scoprirai cose nuove di te, del tuo modo di stare con gli altri, cose che non sapevi, e di cui non ti libererai mai più, o con cui dovrai comunque venire a patti. Fare l'amatriciana alle sei di mattina, ballare fino a sudare via carne e ossa, gli abbracci quelli sinceri, le occasioni inaspettate, il cielo colorato dell'olanda dopo la pioggia, la follia di qualcuno e la generosità di qualcun'altro, le confidenze e le prese per il culo, gli incoraggiamenti, qualche lacrima, i pranzi domenicali fatti alle quattro di un mercoledì qualsiasi, travestirsi e sentirsi bambini e ringraziare di avere la possibilità di farlo - one more time - , qualche notte che li abbracceresti tutti in un solo momento, chiunque ci sia, abbracceresti l'LG intera, l'edificio, proprio, il buttafuori, la barista, e cercheresti un modo che non hai, per comunciargli il bene che gli vuoi (non è proprio voler bene, è affetto, solo questo, ma non si sa come, in sfregio a tutta la superficialità l'affetto è nato facile). E poi diciamolo, sarà un caso o forse no che siano tutte italiane, ma qualche amicizia sono sicuro che me la sto riportando a casa. La ciwa pare avere trovato i suoi amici di una vita, a tenerife. Io non ho questa sensazione, e mi rendo conto di essere molto più disilluso di quanto potessi essere per esempio dopo malta 2002, non ho adesso la convinzione che continuerò a sentirmi con tutti eccetera. Ma credo - anzi, spero proprio - che, per esempio, se l'estate prossima si decide di fare una vacanza tutti insieme, ci sia gente che ci starà, e con cui passerò ancora giornate eccezionali. Tanto per dire. E qui si ritorna un po' a quel discorso che si faceva tempo fa (avete studiato, bastardi?), se questa si può dire amicizia oppure no. Non lo so, non è una questione importante. Le persone che ho incontrato qui hanno significato qualcosa per me, in un modo o nell'altro. Se le rivedrò, sarò contento, e anzi: le rivedrò di certo, perché lo voglio fare. Questo basta. Alcune le ricorderò a quarant'anni, quando con valerio pranzeremo con le nostre famiglie e parleremo dei bei tempi andati, di altre perderò l'immagine prima della prima volta che tajana mi chiederà ti ricordi di. E' miele, questo erasmus, si appiccica, e per questo lo cercherò - in qualche modo - di ricostruire a padova, per avere ogni giorno la mia razione, dose, di surrealità, mancanza di pensieri, ingenuità, stupidità, superficialità, dolcezza particolare che si distilla solo da certe piante, che ho trovato solo in olanda (se qualche bastardo prova a fare battute stupide lo banno - come se sapessi come si fa ehm...). Dicveamo che è miele, questo erasmus, che si appiccicherà su tutto il corpo, ma soprattutto sui gomiti, dove sarà impossibile da leccare via.

E allora, come dicevamo (l'avevate capito, vero, bastardi?), la verità non sta in nessuna delle due, naturalmente. Anzi (ancora più ovviamente) sta in entrambe. La cosa che può essere difficile da capire, per chi ne sta fuori, è che la soluzione non prevede semplicemente una parte di una teoria e in una parte dell'altra - le prevede entrambe, completamente e intensamente, allo stesso momento. Completamente falso, completamente vero. Forse, chi mi conosceva prima, e mi rivedrà adesso, potrà spiegare lui (o lei, anzi più probabilmente lei) a me quello che è cambiato. Che potrebbe anche essere: niente. Non ne ho idea (e francamente non è che mi interessi così tanto, voglio dire, staremo a vedere, non è che voglia saperlo prima). Questo è stato il mio erasmus (ma è comprensibile? - mi sa che ho scritto un mucchio di cazzate).


vero - come il legno - falso - come il vetro - sempre falso è il vetro - fresco - come acqua - rovente - come gocce d'olio - gocce - sporco - come un cane - e come un cane - solo - limpido - come un vetro, come l'acqua - sporco - come il legno - falso - come una maschera - vero - come i tuoi occhi - netto - sfumato - intenso - come una preghiera - mi aiuterà a crescere - mi aiuterà a non crescere - mi impedirà di crescere - intenso - come una maledizione - falso - come un ricordo - sonoro - come una campana - sotterraneo - come un fiume - scandaloso - come un pagliaccio - ricco - come un re.
Rapido - come un fulmine.












E vero - come un addio.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

dal 18 agosto ho letto ogni post..direi che con questo hai toccato un punto alto.

beckks ha detto...

bacino. - grazie

Anonimo ha detto...

mi è piaciuta molto la tua prospettiva sull'erasmus, davvero. ciao
us

Anonimo ha detto...

Carpe diem, anche se alla fine :-)