mercoledì, maggio 17

La mia etica è appesa al filo della biancheria

Cari bastardi marci,
sono certo della necessità di un'etica personale individuale, ma sono abbastanza convinto che sia sbagliato adattarsi a qualche ideologia professata da qualcuno prima di noi e senza di noi, trovare un punto di contatto e da solo quello immergercisi completamente senza critica, e non voglio ritenermi mai immutabile, mai di roccia nelle mie convinzioni. Voglio essere un caleidoscopio, avere la mia etica (il caleidoscopio stesso, che cotituisce i 3-4 principi nei quali davvero credo), ma avere le interiora dell'etica in costante combinazione nuova, sempre colorata in modo diverso, accettando (cercando, naturalmente, di farlo criticamente) gli stimoli delle altre persone e del mio habitat (le mani che mi muovono, che a volte mi modificano profondamente, a volte minimamente, ma qualcosa mi cambiano comunque). Non voglio lasciarmi acchiappare, essere sempre, perennemente, costantemente,

inevitabilmente,

nel dubbio.

Ideologicamente, non voglio mai sentirmi a posto, voglio riuscire a imparare qualcosa da qualsiasi altro bastardo, leggendo nelle sue parole, pescando nelle tasche delle sue idee, kazzarola, ascoltandolo. Vedendo in lui, in lei, un riflesso di me, o vedendo altro da me. Voglio ascoltare anche gli stronzi che credono di avere la verità in tasca, quelli di acciaio nelle loro idee, e anche quello mi sarà utile. Mi formerà. Mi levigherà. Voglio poter cambiare idea continuamente, non voglio che l'appartenenza a un "sistema" di idee o il mio orgoglio o la mia pigrizia (anche questa, conta) mi impedisca di farlo. Non voglio intrappolarmi in ragnatele di coerenza distorta. Gli unici riferimenti certi, per me, il mio caleidoscopio-oggetto nel quale mi muovo, sono l'etica di base (non ammazzare, eccetera), e l'onestà, che pure inseguo riuscendo solo a volte a raggiungere. Al resto, non riesco a credere. E questa è un'altra cosa che mi caratterizza: non è che non voglia, è che non ci riesco, per me l'unico modo di essere è stare steso ad asciugare al vento, di fuori, beccarmeli tutti, i venti bastardi, e cercare di discriminare tra quelli interessanti e quelli vani, senza mai sfuggire a nessuno, beccarmi le piogge, beccarmi il sole tiepido e quello ardente, beccarmi maestrali libecci scirocchi e tramontane (chiasmo). Beccarmi la grandine.
Non ce la faccio, non ci riesco, a stare ad asciugare su uno stendino dentro casa, dentro un sistema, dentro la mia etica di granito. C'è chi lo fa per comodità, per ignoranza, per pigrizia (e un po' lo invidio, come tutte le persone che sono in grado di scegliere la strada più semplice e semplicistica), e c'è chi lo fa perché ci crede davvero, e queste persone hanno la mia ammirazione sconfinata (e un po' d'invidia anche loro, anzi molta di più, direi) Non è un vanto, il mio sentirmi esposto; è ciò che sono. E questa è una delle rare cose in cui dico sì, sono così, e credo di non poter essere diversamente.

"La verità non è mai unica, le verità sono molteplici.
Qualcuno osa contraddirmi?"

2 commenti:

Stefano ha detto...

Chiuso forum cravenroad7!!!

Stefano ha detto...

Riaperto!! Mammamia che presa male... Ti aspetto a votare sul mio blog...