Ho appena copiato Viva! in un documento word, che non si sa mai. A parte questo qui, e l'ultimo post, sono 169 pagine. Ora la domanda è: chi se ne frega?
(Mio padre. Parlare un'ora con lui che gioca a mario kart e io guardo, senza mai pensare all'argomento, a cosa dire, tipo Ora parliamo di questo, Ora gli racconto quest'altro. Semplicemente parlare, lasciare le parole fluire. Che poi domani magari è diverso, domani parlare è difficile, è sempre così, ma i momenti senza maschera sono quelli veri, e quando ne vivo - come stasera - ci vuole un bel po' prima di dimenticarmene.)
Premessa: sono tutte cose che probabilmente tutti sanno. Ma scritte nel meraviglioso ed inconfondibile stile di Viva! - vi pare poco, bastardi?
Dunque, tema: oltre la razionalità.
(proviamo a bussare)
Permessoooo.
OMMADONNA mi scusi signor guardiano a tre teste con la bava alla bocca e una scimitarra arrugginita alla cintura, non volevo disturbare, non volevo glielo giuro (che infarto), non mi uccida la prego posso dare solo un'occhiata in giro? Cinque minuti? Graziegraziegrazie. Si può fare dieci? PORCAVACCA non ruggisca, cinque me li farò bastare. E che cavolo. E comunque, in confidenza, sono qui su commissione, per conto di una ragazza che trova su http://sonocomeilfiumechescorre.splinder.com/. Se la prenda pure con lei. Oh, ciao gabri, non ti avevo vista!
Allora allora.
C'è un po' di tutto qui, pare, roba sia migliore che peggiore che "dall'altra parte", se categorie come queste possono servire. Mi vengono in mente, aggettivi ambigui come affascinante (perché inusuale), selvaggio, temporaneo. E "ambiguo" stesso, of course.
Siccome l'argomento si può affrontare da circa un milione di punti di vista, mi limito a considerazioni generali e a due immagini spettacolari che mi sono venute in mente.
Davanti:
a un'idea geniale,
a un raggiro ben organizzato,
al passo su passo e al mattone su mattone che servono per arrivare dal punto di partenza A allo scopo Z superando in qualche modo un alfabeto di ostacoli,
a un giro d'accordi inedito,
a un vestito elegante e sensuale da morire (occhio: anche questo sta nella razionalità: è costruito, scelto):
davanti a ciò ci sentiamo stupiti, ammirati, anche intrigati. Ed è una sensazione che si sviluppa nella testa (si può proprio sentire), senti il cervello che fa tlac-tlac-tlac e comprende ciò che ha davanti (anche inconsciamente), e si compiace di questo. E la bocca si apre di stupore. E possono senz'altro salire brividi.
Invece davanti:
a un espediente inventato in due secondi,
a un inaspettato movimento anche senza scopo,
a una reazione istintiva,
a un a solo inventato nel mezzo del fuoco sacro della creatività,
a uno sguardo che per un istante ci incontra e si ferma una frazione di secondo di troppo (
eccola l'irrazionalità, l'inatteso, la partita che non si gioca nel sicuro della stanza mentre ti provi il vestito ma nell'Ignoto della situazione, di un contesto non previsto):
davanti a questo, anche qui brividi, naturalmente. Ma nella pancia, nelle gambe, nel collo. Certe volte ci accorgiamo di essere a muovere la testa selvaggiamente, o a sorridere, o con le braccia o le gambe irrigidite: e questo senz'altro non viene dalla razionalità. Tanto che a volte ce ne accorgiamo
minuti dopo.
Penso sia incontestabile la "superiorità" in qualche modo di sensazioni provocate dalla nostra parte incontrollata e non razionale. Ma questa si risveglia raramente. E' una roba fisiologica il fatto che viviamo prevalentemente di razionalità? E' combattibile? E' giusto combatterla? Secondo me / 1: sì, è fisiologica. E sicuramente ci fa sopravvivere, e sicuramente ci fa vivere in un ambiente sociale senza ammazzarci tra noi. Ci aiuta nella conoscenza, non intesa come studio di libri, ma conoscenza in generale, nella vita quotidiana e anche e soprattutto di ciò che per me è più alto di qualsiasi cosa, ovvero del come comportarsi con le altre persone (indistintamente). Ma secondo me / 2: sì, è giusto combatterla. A volte. Nel contesto in cui credo che siamo tutti d'accordo, ovvero rapporti con gli amici, rapporti amorosi, vita quotidiana, scelte quotidiane e qualche scelta di vita, l'istinto deve avere il suo cazzo di posto. Dai, che tristezza se no. Avete presente la sensazione
fisica di una persona che nel decidere se baciare o no una persona conosciuta da poco, o se baciare o no l'ex con cui si è mollata da un po' di tempo, o uscire da un ufficio avendo consegnato la domanda per fare ciò che
dovrebbe o ciò che
sente di fare? E che cavolo.
Passiamo alle due immagini spettacolari.
Prendete una poesia d'amore media, un po' banale. Poi miglioratela, limatela, sgrezzatela, fatela splendere, fate in modo che ogni parola sia al suo posto e sia la più brillante possibile, che la poesia sia musicale, non troppo lunga nè troppo corta, che evochi delle immagini meravigliose, che raggiunga un equilibrio perfetto ma al tempo stesso passionale. Fatto? Ci siete, con questa poesia luminosa, eccezionale e intensa da morire? Ottimo.
E adesso, invece, prendete un
bacio, bastardi.
Oppure: prendete un piano. Una vendetta. Precisa, che mira al cuore di colui o colei a cui vogliamo far male, è ben organizzata, è dolce. Costui, o costei, ci ha fatto male come nessun altro prima, ha preso il nostro punto debole e ce l'ha squarciato, e ora noi stiamo per fargliela pagare, ci abbiamo messo settimane, e oggi faremo la piccola mossa iniziale che darà il via a questa
revanche spettacolare, tecnicamente infallibile, sorprendente e dolorosa, dopo la quale avremo soddisfazione nel vedere che anche lui o lei è col culo nella merda esattamente come ci siamo stati noi per colpa
sua. Fatto? Ci siete, con questa spada affilatissima, velenosa e perfetta? Ottimo.
E adesso, invece, prendete un
cazzotto (magari cattivo e sul naso), bastardi.
(oh, non che io sia violento, e neppure vendicativo in realtà, ma mi pareva che l'idea calzasse).
Ecco, lo vedete come, per quanto aggiungiamo, togliamo e cambiamo parole ed espressioni, la poesia non darà mai mai mai MAI MAI la sensazione del
bacio? E la vendetta la sensazione fisica e olfattiva di dare un grezzo pugno in faccia?
Ecco.
Tutto qui.
(tutto qui?)
***
Godetevi, se avete tempo da perdere, la lista dei rimanenti post di Viva!, abbinati a coppie come consuetudine.
- Manca musica / Lo spartito
- Una serata con lady g / La convivenza con gli olandesi!
- Sarà uno spettacolo! / Comincia a calare la tela
- Magritte live in como / Erasmus Tilburg live in Extase
- La mia etica è appesa al filo della biancheria / Il mio erasmus è appeso alle ultime tre settimane
- Fettuccine per la mia anima / Pena de l’alma (digressioni poco brillanti sul tema dell’identità)
- L’aumento / Stasi
- Attendiamo fiduciosi risposta / (untitled)
- Che nervoso! / Che strano
- La luna che / Le lacrime che
- Sono tornato a casa / …sono tornato a casa
- Che botta! / Come uma thurman in kill bill
- La vendita dell’anima di cor veleno / Con l’anima tra i denti
- Mi sei mancata / Mi sei mancata (reloaded)
- Bilico! / Tra santi e falsi dei
- Il problema dei problemi irrisolvibili (e gli spritz) / Il problema dei test irresistibili
- La leggenda del nobel per la matematica / I canti del ritorno parte I – Il mito e la realtà
- Con chi / I canti del ritorno parte II – E dove?
- Viva i ggiovani politicamente impegnati! / I canti del ritorno parte III – Magari nelle favole
- Delirio # 1 / I canti del ritorno parte IV – Delirio # 4
- Le amicizie finiscono / I canti del ritorno parte V – L’inizio
- L’ultimo esame! – Esame dimmerda (che poi sono io che sono un cretino)
- Scompensi – Giochi di sguardi, giochi di mani
- Cuscini che volano – L'istinto
Ci vediamo martedì per l'ultimo post.