martedì, novembre 7

Giocoliere, la pazienza del

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Io sarò anche strano perché vedo metafore della vita in praticamente tutto, ma praticando con le palline una riflessione mi nacque - come si suol dire - spontanea. Fondamentalmente le cose della vita (scusate, non trovo nome migliore) per me si dividevano in due: quelle che posso fare, che coincidono più o meno con quelle che so fare sostanzialmente bene e mi piacciono - e quelle che non so fare, perché non ci sono portato, non mi piacciono e soprattutto non imparerò mai.

Congiuntamente ad altri cambiamenti interiori, ho iniziato a giocolare, e da subito mi sorprese il fatto che riuscivo a fare la combinazione base con le tre palline. Guardavo la gente che faceva pezzi assurdi e pensavo, of course: non ce la farò mai. Sono contento di quello che sono riuscito a ottenere, può bastare così.
E invece no, bastardi. Una volta tanto ho avuto voglia di praticare, di buttarmi, di allenarmi. Come non mi succede quasi mai (un esempio: sono allo stesso livello di chitarra da secoli, ormai), ho scoprerto che le mie capacità potevano andare ben oltre quello che inizialmente mi aspettassi.
Tutto qui, ma non è poco - per me.


Lasciare raffreddare per circa un minuto, estendere a piacimento e servire.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma quindi?