venerdì, giugno 23

Torto marcio

Sorvolerò,
sul fatto che la mia quota messaggi si è notevolmente abbassata e continuerà a farlo. Ho troppo da fare, sorry. Estate infame in cui l'umidità è seduta col culo su padova, guarda giù e bastarda sorride.

Ho avuto una discussione sorprendentemente civile con il nostro regista (non che né io né lui siamo particolarmente selvaggi, di solito), il che mi ha fatto riflettere su come la capacità di ascoltare, la capacità di parlare e lo stile nel farlo possano essere del tutto slegate dai concetti che si vogliono esprimere, il che fa rispettare una persona anche se esprime idee del tutto opposte alle nostre. Banale? Forse sì, ma a me quest'episodio ha colpito.

Il tema della faccenda è semplice: dopo l'n-esima prova in cui qualcuno ha dato buca all'ultimo minuto, ho pensato (come le altre volte) che forse era il caso di parlarne, ma stavolta l'ho effettivamente fatto (suppongo e spero non aggressivamente). La mia idea è:
se c'è un progetto in ballo, bisogna stare appresso alle persone, accertarsi che mantengano gli impegni, prendere provvedimenti se non lo fanno (tipo rimandando le prove) e così via. Cioè, secondo me rientra nella natura intrinseca dell'Organizzatore farsi un culo così perché le cose vadano per il verso giusto. Alla base di quetso mio modo di vederla c'è l'assunto che è fisiologico, che i messaggi non passino a tutti o ad alcuni dei partecipanti al progetto (soprattutto i paraculi o quelli che se ne fregano, ma anche agli altri): è normale, che la gente si dimetichi (o faccia finta di dimenticarsi) che ci sono le prove, che bisogna portare abiti e oggetti di scena, che bisogna imparare a memoria una certa parte di testo. Quindi, compito dell'Organizzatore è farsi il culo perché cose del genere succedano il meno possibile.
E questa è l'idea mia.


Ora, lui non ha ribattuto dicendo cose tipo "Ah ma guarda che io ho fatto tutto il possibile poi la colpa è di chi non viene", cosa che rientra nel più ampio (e diffusissimo) sistema difensivo, che si può riassumere così:
1)Tu mi accusi ("accusi") di qualcosa.
2)Allora io assumo (immediatamente, e spesso acriticamente) il tuo punto di vista...
3)...e cerco di giustificare il "fallimento", e di analizzare le cause, attribuendo la colpa (questo non è importante) a me stesso, o più spesso a qualcun altro, e tutto ciò secondo quel (tuo) modo di vederla.

Invece lui:
ha saltato del tutto il punto 2 (e quindi il 3), proponendomi invece il suo punto di vista, dimostrandomi così di possedere una sua autentica visione delle cose, senza stare semplicemente a giustificarsi rispetto al mio sistema di riferimento.

Metafora: è come se io gioco con tre attaccanti e tu mi vieni a dire: ma come: questo non è un 4-4-2 (tuo sistema)! Io dovrei rispondere: e grazie, è un 4-3-3 (mio sistema). Ma il pianeta pullula (pullula!) di gente che piuttosto (e non saprei spiegarmi perché) cerca di convincerti che effettivamente il suo è un 4-4-2. Forse anche solo per amor di polemica, o per dirti che "hai torto", invece di spiegare effettivamente quello che pensa.
(che schifo di metafora, vado sempre peggio)

Comunque, l'idea del regista è:
a me non interessa correr dietro alle persone, le quali sanno da sole se devono responsabilizzarsi o meno. Se ognuno lavora in modo sufficientemente serio, il progetto arriva in fondo, altrimenti no (o almeno, in modo non completo). Fine.

Idea completamente opposta alla mia, ma io, dopo che ha finito, ho capito come effettivamente stanno le cose. Anzi, è lui che mi ha fatto capire come stanno, invece di parlare a casaccio di improbabili giustificazioni. Tra l'altro, ora io so esattamente cosa aspettarmi, e scusate se è poco.

A presto, spero.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Maragoniiiiii!!ciao!!!
Che saggio...che comprensivo che sei...IO avrei direttamente strangolato il regista:nel senso,"ma come,io mi sono presa un impegno,devo fare le cose a-b-c e mi faccio pure un culo grande come una casa per farle tutte e 3. Tu,che devi fare le cose c-d-e, non le fai...a questo punto io,che ci credo nel progetto,che SE inizio una cosa la voglio fare BENE-ma soprattutto la voglio portare a termine-m'incazzo.M'incazzo perchè TU vanifichi tutto il mio lavoro.M'incazzo perchè TU non rispetti il mio lavoro.
Io non sono particolarmente portata a vedere le sfumature,anzi..cosa che(ne sono cosciente)mi rende un pò limitata.Ogni tanto bisogna provare a vedere le cose da un diverso punto di vista,sono d'accordo..inoltre l'arte del compromesso è cosa difficile.In questo caso,SECONDO ME,che credo nei ruoli,quando si organizzano queste cose, ti dovevi infuriare
per l'ennesima volta.
A presto Lollenzo e in bocca al lupo per lo spettacolo:non so se riuscirò ad esserci..lo studio m'impone in questo periodo un ritiro spirituale nella marca trevigiana...fare l'eremita non è tra le mie aspirazioni ma quando c'è vo,c'è vo!
Baaaaaaaciooooooooooooooooooooooo