venerdì, giugno 16

Lui la guardava

Lui la guardava, nella mezzombra di una stanza da letto.
Lei era carne morbida, e sangue impazzito, odore di notti scure, e sudore spremuto dalle illusioni di decine di uomini; il suo seno: una forca; i suoi occhi: l'abisso. Anche vestita sembrava nuda, portava nelle labbra il veleno rosso del possesso, era potente come la saetta e leggera e cattiva come un istante perduto. Lei era al di sopra del tempo, e dentro ad ogni spazio, dentro ogni testa che l'avesse mai vista passare e ora mai più la potrebbe dimenticare, ti straziava i pensieri, e ti poteva uccidere inarcando la schiena, era miele dei demoni, peccato di gola di dio. Lei era ossa spezzate, aria che manca, vetro tra i denti. Lei era così bella da farti urlare, e URLARE, e UR
L
ARE.
E urlare.

Lui - cos'altro doveva fare? - urlava.

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