venerdì, giugno 9

Dove siete finite, bastarde?

(subito: mettete su Diferente dei Gotan project, la sto ascoltando proprio adesso, il post l'ho già scritto ma il finale deve restare così e quindi la canzuncella del giorno ve la metto all'inizio, ciao bastardi e mi raccomando leggete)


Mi sento in forma. Welsh mi ha fatto bene, anche se è forse 'sto Porno è la sua opera meno riuscita. Anni luce da Colla, ma anche dal resto. Comunque, mi ha fatto bene. Ho deciso di svegliarmi un po', stronzetti.

(abstract) E ho voglia di invitarvi, cortesemente s'intende, a non cagar luoghi comuni. Oltre che nei luoghi comuni, s'intende. Mi spiego: io odio, detesto, rimango letteralmente esterrefatto (espressione esterrefatta: occhi spalancati, bocca che si rimpicciolisce, collo allungato verso lo stronzo, con in faccia chiaramente scritta la frase "hai veramente detto ciò che hai detto?") di fronte (zeugma) a quelle espressioni, espressione (pardon) della più malsana saggezza popolare, dalla formulazione spesso rituale e immutabile, a tutte le latitudini e in potenzialmente in tutte le bocche (anche insospettabili), frequentemente in treno e frequentemente tra anziani, ma anche spesso parlando di musica o di cinema e spesso con gente che si conosce poco bene. Esempi straclassici: le mezze stagioni che non si sa dove siano finite, qualsiasi cosa che inizi con "ai tempi miei" o equivalentemente con "al giorno d'oggi", venezia è bella ma non so se ci vivrei, ma anche frasi meno classiche ma lo stesso da restarci secchi tipo O la odi o la ami. Eccheccazzo.

(primo sottoparagrafo) Ora, se la cosa avviene per coprire un vuoto comunicativo, vi prego, evitate del tutto. Tacete. Non lo avrei mai creduto ma: sto iniziando a godermi i silenzi con le persone a cui non ho niente da dire, anzi, ci scialo (tipico esempio di scialare: un gatto sul tetto sdraiato a prendersi il sole) proprio. Un tempo, come credo la maggior parte delle persone (civili?), cercavo, in certi casi anche disperatamente, di coprire quell'imbarazzante assenza di suoni che pare tra due umani qualsiasi non debba mai esserci per dare l'impressione che tutto vada bene. E quindi via con i vari Come vanno gli esami, Che mi racconti, e con lo sforzarsi di pensare a qualche conoscente comune di cui chiedere/dare notizie. Stronzate. Penose, inutili, scialbe, inutili, stronzate. Non ho interesse per la risposta? Segue che: evito di fare la domanda. Onestà contro civiltà. Ma è poi davvero civiltà? E' socialità? Boh. Ma sto uscendo di argomento. Scusate, è che il tema è per me di attualità. Quello che c'entrano i luoghi comuni è che in queste occasioni prosperano: per la poca conoscenza reciproca e l'innato (immotivato) desiderio di riempire i vuoti di parole, si sceglie spesso la via più breve, ovvero il malsano luogo comune: l'ennesima replica di uno sketch malfatto in partenza, ozioso fumo che rapidamente svanisce e niente, niente, lascia nei personaggi, nè sulla scena. Quindi, per quanto mi riguarda, se non avete niente da dire, fatevi un buon silenzio (tranne naturalmente nelle situazioni in cui sarebbe evidentemente maleducato, eh bastardi, non mi fate troppo i grezzi che a tutto c'è un limite -> luogo comuneeeeeee!!)

(secondo sottoparagrafo) A volte invece il luogo comune aggredisce nel bel mezzo di un discorso, anche quando ormai non te l'aspettavi, e qui la questione è un po' più delicata, perché, in effetti, ogni tanto l'idea ci può anche stare, voglio dire, oggi fa un freddo del cazzo che è giugno, c'è effettivamente l'idea che le mezze stagioni ormai se ne siano andate a puttane. E' purtroppo innegabile (anche se è un luogo comune anche questo, un meta-luogo comune, che delizia) che i luoghi comuni contengano tutti un po' di verità (L'importante è la salute), e quindi, come già detto, le idee possono essere salvate, è giusto che lo siano. Il problema è come spesso succede la questione dello stile: il come far venir fuori queste idee. Allora, quando mi viene la tentazione di farla facile e buttare là quel "non esistono più...", per favore, please, frenatevi. Pensate a un'alternativa che suoni un po' meno già sentita, che fornisca un po' di novità alle orecchie dell'altro, una formulazione diversa, più strana ma anche più semplice, qualsiasi cosa purché: Non Quelle Esatte Parole. E quindi direi che Che freddo del cazzo va più che bene.

(parentesi) Che poi, porca vacca, i luoghi comuni sono moooolto più diffusi dei modi di dire tipici (alla Moglie e buoi dei paesi tuoi o L'importante è la salute), e a volte si manifestano semplicemente con associazioni nome-aggettivo o simili, ma anche qui a volte da restarci secchi. In particolare ce ne sono nel vocabolario giornalistico, di questi esemplari. Ho beccato proprio adesso sul Venerdì una citazione di Eco il quale faceva ironicamente notare che la "risposta" di qualcuno è sempre "pronta", che l'intervento è "risolutivo", che le chitarre sono "taglienti".

(conclusione) Ma comunque, bastardi cani, io ho fiducia in voi. In noi. Ce la possiamo fare, a uscirne. Bastano briciole di concentrazione, un latente autovelox della banalità.
(tra l'altro, pensandoci, la soluzione secondo me sta più spesso nel semplificare, che nel trovare elaborate espressioni alternative)
Può bastare così.


Pensateci.

Nessun commento: