lunedì, gennaio 1

Come uma thurman in kill bill

Oooooh.
Bastardi cari, sono di buonumore oggi.
Del capodanno bisognerebbe parlarne.
Ma anche no.
Però dopo mesi di uguali-uguali città olandesi trovarsi negli ultimi due giorni dell'anno a spello - perchè l'umbria è così bella, e terni fa schifo? - e a roma di notte è un buon modo per fare pace con la patria con la quale ultimamente, e credo comprensibilmente, mi viene da litigare. Quindi ok.
Mi sento un po' uma thurman in kill bill, con in mano la lista su cui tirare righe mano a mano che rivedo le persone (ma con intenzioni un po' meno aggressive, direi). Tra l'altro, questa ipotetica lista mi si è stampata molto chiara in testa appena sono rientrato alla base (e ho fortunosamente ritrovato la sim italiana del telefonino), quando ho capito nettamente chi erano le persone che avevo voglia di sentire, per farsi gli auguri e aggiornarsi sulle rispettive vite, e chi potevo anche fare a meno di.
Le giornate stanno passando intense, in ogni modo - raramente a letto prima delle 4, un concerto jazz, una partita a basket con tanto di vecchio custode che minaccia di chiamare la polizia perché eravamo entrati scavalcando, gite sociali, persino un drinking game. Aspetto con trepidazione tranquilla di tornare anche a padova, per scoprire come sono cambiate le cose, le persone, i rapporti e per vedere se lo spritz mi piace ancora.

(Un consiglio se permettete (e se no? che fate? mi menate? ahia ahia ok la pianto, ahia! dai però me lo fate dare un consiglio piccolo piccolo? eddai, non è neanche mio, è di baricco...ok grazie)
Allora, quando si lascia un posto in cui si vuole per qualche motivo ritornare, è utile lasciarsi dietro qualcosa, tipo una valigia, una sciarpa, un caricabatterie, per avere una scusa per ritornarci. Certe volte è così forte il desiderio di ritornare, ma così difficile, senza un pretesto)

E adesso, per finire questo post-collage, raccolgo un gioco da blogger che gira in rete, che ho trovato da diverse parti ma in particolare da vipera venerea (c'è un link sulla colonna a destra, sì lì, no un po' più in basso, ancora un po', ma sei orbo? ahia ahia sì eccolo è quello lasciami il braccio e leggiti il blog di vipera venerea che è tanto carino, ahia che dolore).
Comunque: cinque cose che non sapete (e non vedo perché dovreste sapere) di me. Siccome "cinque cose" mi sembra un po' vago, mi restringo a "cinque cose strane che mi piacciono".

1. cantare a voce alta mentre vado in bici (con il lettore mp3, ma anche senza)
2. giocare a campo minato per ore e ore (ma sto guarendo: ho iniziato a leggere blog casuali per ore e ore)
3. aggiungere la panna al sugo e girare per vedere il colore che si mischia
4. contare gli spiccioli nei salvadanai (ne avete uno da inventariare? sono l'uomo che fa per voi)
5. l'odore della vernice, e in certi casi l'odore di merda (ha un significato psicologico, temo)

(ce ne sarebbero milioni e milioni di altre, ma per stavolta può bastare, direi)


Ah: sto cercando di inventarmi un calendario personale che parta da un qualche evento più significativo della nascita di cristo. Vi terrò aggiornati, per adesso vi beccate semplici auguri di buon 2007, che il giro di calendario sia uno stimolo a fare le cose che avreste sempre voluto ma non avete mai fatto per mancanza di tempo o pigrizia.
Bacini.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

per il calendario... partire dalla nascita della blogosfera no?

Anonimo ha detto...

Idem. Tornare per le vacanze di natale a casa ha significato una maratona di "ehi, non ci siamo cagati per due anni, adesso sei tornata da lassù, raccontami!". Ma per fortuna anche momenti belli con persone (poche) importanti davvero. Come usv.